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In un clima di globalizzazione, quando si parla di acquisto di frutta e verdura viene meno il vincolo delle stagioni. Tanto che si è perso il contatto con i tempi della natura, con i ritmi naturali dei prodotti agricoli e ci si domanda cosa sia di stagione e cosa no. Il punto è fondamentale, sia per una questione di sostenibilità, in quanto seguire le stagioni delle verdure e della frutta è decisamente un’azione che fa bene al nostro pianeta, ma anche una scelta di gusto e alimentazione. Infatti consumare prodotti di stagione vuol dire scegliere ingredienti che hanno percorso, probabilmente, poca strada per arrivare da noi, quindi ricchi di nutrienti e, soprattutto, ricchi di gusto, in quanto sono cresciuti in modo naturale nel giusto momento di maturazione e con le corrette condizioni atmosferiche.
Sulla carta l’inverno è il periodo meno ricco di frutta e verdura. Le temperature rigide non facilitano la vita alle piante, ma abbiamo comunque una discrete scelta fra ciò che viene conservato in modo naturale (essiccato o in olio) e le colture di stagione.
Per quanto riguarda le verdure è il momento di cavoli, broccoli, verza, radicchio tardivo, rape, barbabietole, cavolini di Bruxelles e, solo verso marzo, anche asparagi e carciofi. Tutte verdure che si prestano bene a cotture lunghe e alla preparazione di zuppe, che possono essere rese più gustose con l’aggiunta di erbe aromatiche.
In questo periodo la frutta non è particolarmente rigogliosa, tuttavia arrivano a maturazione gli agrumi (arance, mandarini, mandaranci e limoni) e continuano ad esserci melograni, mele e pere.
Insomma, non abbiamo molta varietà, ma è proprio in questo periodo dell’anno che dobbiamo far lavorare la fantasia e sperimentare nuove ricette e nuovi metodi di cottura, per avere in tavola sempre ricette diverse e gustose.